“Il Csi è come un albero che, stagione dopo stagione, si rinnova per crescere più forte e rigoglioso, con l’obiettivo di dare frutti più buoni e duraturi”. Attraverso questa metafora Emiliano Scalfi ha tracciato una linea arancio e blu volta a collegare recente passato e prossimo futuro del comitato bresciano, radunatosi sabato scorso al centro Paolo VI, in città, in occasione dell’assemblea elettiva che ha confermato il presidente e tracciato la nuova formazione dei consiglieri provinciali, della commissione giudicante e individuato il revisore dei conti.
Un momento di passaggio utile anche a volgere lo guardo indietro. “Il mio primo mandato è stato un gran bel viaggio – ha affermato Scalfi –, segnato da difficoltà e sfide, ma anche da momenti di grande soddisfazione e risultati preziosi. È iniziato nel 2021, all’ombra della pandemia, un avversario durissimo che abbiamo battuto grazie all’impegno di tutti. Far sopravvivere l’attività sportiva e riuscire ad incrementarla è stato qualcosa di straordinario”.
I risultati sono evidenti, con il traguardo dei 70mila tesserati e delle 500 società sportive ormai ad un passo. “Siamo un grande movimento. Il mondo virtuale è penetrato nelle nostre vite, ma sebbene garantisca importanti opportunità non potrà mai sostituire la bellezza degli incontri in presenza. Vogliamo coltivare il contatto umano”.
Il primo quadriennio targato Scalfi, inoltre, ha visto imprimere una forte accelerazione nell’ambito della formazione. “Non è più il tempo di assegnare ruoli importanti, come quello dell’allenatore, semplicemente a chi ha più tempo libero. Per questo, nel solo anno solare 2024, abbiamo organizzato oltre trenta appuntamenti formativi, collaborando strettamente con professionisti del settore e con le istituzioni del territorio. È fondamentale che l’attività di base diventi il centro dei progetti sportivi, poiché senza queste fondamenta non può esserci eccellenza sportiva”.
A tal proposito nell’aula del Centro Paolo VI risuona forte e chiaro l’appello alle istituzioni: “Lo sport è un pilastro della comunità e in quanto tale necessità di investimenti concreti da parte della politica, perché garantisce benefici reali al tessuto sociale. Chiediamo a chi governa in ambito provinciale, regionale e nazionale di crederci davvero, e di investire risorse per il bene delle giovani generazioni e per la loro educazione”.
Una missione che intende ripristinare anche quelle radici profonde di collegamento con il mondo degli oratori. “Il Csi viene da quei luoghi, che purtroppo negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con un enorme calo di partecipazione. Crediamo sia nostra responsabilità affiancare il mondo ecclesiastico per trovare nuove soluzioni, utili a ripopolare spazi ai quali siamo legati non solo professionalmente, ma anche affettivamente”.
La relazione del presidente si chiude con il doveroso ringraziamento ai volontari e alla loro dedizione fondamentale e silenziosa, con un pensiero speciale che emoziona la sala: “Nella mia mente ci sono tutti coloro che ci hanno lasciato in questi anni. Non chiedo un minuto di silenzio, ma di applausi all’impegno di chi ha contribuito a costruire la strada su cui oggi camminiamo. Il nostro compito ora, in vista dell’ormai prossimo ottantesimo anniversario del Csi, è continuare a guardare avanti e generare futuro, ricordando sempre l’importanza delle nostre radici”.
Obiettivi: nuovi dirigenti, giovani volontari e più arbitri le sfide per il futuro
Con l’avvento di un nuovo quadriennio il Csi ha esposto a chiare lettere gli obiettivi futuri del comitato bresciano. “Sarà importante puntare alla creazione di una classe dirigente più giovane – ha affermato il presidente Scalfi – che nel tempo possa proseguire il lavoro svolto da chi è attivo nel Csi da decenni”.
Avvicinare i giovani al volontariato, responsabilizzarli e farli crescere è un’azione posizionata in cima ad una lista dei desideri dove stazione perennemente l’importanza della formazione. “Vogliamo allenatori preparati e di qualità dal punto di vista umano e tecnico. Sono figure cruciali in ambito educativo”.
Altra grande sfida da perseguire riguarda il reclutamento di nuovi arbitri: “Senza di loro non sarà possibile garantire la proposta sportiva alla quale il Csi ambisce. Organizzeremo corsi nelle scuole, coinvolgeremo le società sportive, faremo corsi di alto livello e garantiremo riconoscimenti economici adeguati, oltre ad accompagnamento e tutoraggio per le nuove leve”.
L’offerta sportiva sarà protagonista di un’autentica evoluzione: “Verrà ampliata, con un occhio di riguardo per le discipline emergenti allo scopo di attirare sempre più ragazzi e ragazze. Vogliamo potenziare i rapporti con gli oratori, sostenere progetti di educazione, inclusione e cooperazione sociale. Le piattaforme digitali e i social ci aiuteranno su tutti i fronti”.