Oggi, per la rubrica “Professione Arbitro” abbiamo avuto l’occasione di scambiare due battute con Tellaroli Luca, da anni arbitro Csi.
Cosa ti ha spinto ad iniziare?
La cosa che più di tutti mi ha spinto ad iniziare è stata sicuramente la curiosità. Inizialmente ero un dirigente, la voglia di migliorare e mettermi in gioco mi ha consentito di iniziare con il mio percorso nell’arbitraggio.
Qual è il tuo passato da calciatore?
Ho giocato nelle mie zone, ho fatto le giovanili del Ciliverghe e della Bedizzolese. Giocavo in porta ma, a causa di impegni lavorativi, ho dovuto smettere ed ho iniziato ad arbitrare. È sicuramente un impegno meno proibitivo e gravoso soprattutto nel mondo CSI.
Sei arbitro Csi da ormai qualche anno, quali sono le differenze principali con il calcio a 11?
Nel calcio a 7 vivi in prima linea il gioco, sei sempre nel vivo dell’azione e hai, forse, più potere decisionale nell’immediato. Il calcio a 11 è sicuramente più dispersivo, possono passare minuti senza fischiare nulla, nel calcio a 7 è impensabile.
Nel bene e nel male, quali sono i ricordi legati a questi anni d’arbitraggio?
I complimenti all’arbitraggio sono le note più liete ovviamente. Oltre a ciò, il fatto di essere riconosciuto in giro e salutato con affetto mi fa estremamente piacere. In negativo, una volta, durante un torneo notturno, un giocatore senza un motivo apparente, mi ha sputato, gesto gravissimo a mio avviso e particolarmente offensivo e degradante.