Stessa storia, stesso posto, stesso… campo. Quello dei Villa Galaxy, squadra del girone E di Serie A Open, è il racconto di un gruppo di amici di Villa Carcina con in comune l’amore per il pallone, passione nata ai tempi della Scuola Calcio locale e consolidata quattro anni fa con l’iscrizione di una nuova squadra ai campionati CSI di calcio a 7. A raccontare il loro percorso è Lorenzo Damiani che, terminata una carriera a 11 di tutto rispetto, ha accettato di rimettersi in gioco al fianco degli amici di sempre.
Prima di parlare dei Galaxy, raccontaci la tua carriera personale.
“Ho iniziato nel Villa Carcina con Scuola Calcio, Pulcini ed Esordienti assieme proprio ai miei attuali compagni di squadra dei Galaxy; poi ho vestito le maglie di Leonessa, Pavoniana e Concesio, dove ho giocato 5 anni in Promozione. Sono stato due anni al ParkHotel in Prima Categoria prima del ritorno a Concesio, che nel frattempo si ero unito al Sant’Andrea: tre stagioni in Seconda Categoria fino al 2019, anno in cui dissi basta al calcio giocato”.
Ai tempi avevi solo 28 anni, come mai questa decisione?
“Un po’ per via di qualche infortunio di troppo, un po’ perché sarebbe stato un impegno eccessivo considerando che avevo iniziato ad allenare nel settore giovanile del Concesio”.
Il richiamo del campo non ha tuttavia tardato ad arrivare.
“Gli amici mi han chiesto di unirmi a loro nel Cailina, squadra di calcio a 7, poi dato che ci piaceva l’idea ci siamo messi in proprio. Abbiamo coinvolto altre persone, tutti coloro con cui giocavano da bambini, e così nacquero i Galaxy nel 2021”.
Nel frattempo però il tuo legame con il Concesio è rimasto saldo.
“Oggi faccio il vice allenatore di Piccaluga in prima squadra (Seconda Categoria). Ho allenato fino all’anno scorso nelle giovanili, mi sono temporaneamente staccato perché era diventato inconciliabile con gli impegni lavorativi ma la società aveva piacere rimanessi nell’organico e ho accettato l’incarico”.
Com’è stato il passaggio dal calcio a 11 a quello a 7?
“Abbastanza difficile, è un calcio totalmente diverso e per calarsi in questa realtà c’è voluto tempo. Ho dato per scontato fosse tutto più facile, ma mi sono abituato e ho capito come si gioca”.
Hai mai nostalgia di quello che facevi prima?
“No, oggi non mi manca, sono contento di giocare con gli amici. All’inizio forse sì, quello a 11 è un calcio più “ragionato” e dopo tanti anni ti rimane dentro, ma adesso di nostalgia non ne ho”.
Veniamo quindi alla realtà dei Villa Galaxy. Com’è stato creare una squadra tutta vostra?
“Agli inizi complicato, perché gestire la burocrazia e l’organizzazione è complesso. Vanno dati i giusti meriti a Fabio Fontana, compagno di squadra e direttore sportivo tuttofare. Occuparsi di tutto è quasi un lavoro part-time cui bisogna dedicare tempo ed energia”.
E dal punto di vista sportivo?
“Tanta fatica all’inizio, poi ci siamo assestati. Siamo partiti dalla B e, dopo un terzo posto, l’anno dopo abbiamo vinto il campionato. Nella prima stagione in A è arrivata una salvezza tranquilla e anche quest’anno siamo partiti bene. Possiamo dire che abbiamo sempre raggiunto gli obiettivi prefissati”.
L’obiettivo della stagione in corso qual è?
“L’ambizione di provare ad attaccare quelle davanti c’è. Siamo lì a cavallo, le prime non sono troppe lontane, non ci poniamo limiti. Se a fine andata saremo attaccati alle prime, un pensierino lo faremo. Ma in un torneo in cui retrocedono 5 squadre su 13, il primo pensiero è mettersi al sicuro il prima possibile”.
Un gruppo unito che si conosce dalla nascita, ma in campo conta solo una cosa.
“La nostra realtà è fatta di amici ma tutti abbiamo giocato a calcio e non ci piaceva l’idea di partecipare e basta. Volevamo competere. Partire bene il primo anno è stato importante: divertirsi assieme è bello ma vincere lo è ancora di più”.