Nella foto, una delle prime formazioni dell’Uso Ponte San Marco a inizio anni Duemila.
In alto da sinistra: Graziano “Ciccio” Bresciani, Silvano “Virzu” Verzini, Stefano “Fagio” Damioli, Roberto “Nando” Marchesini, Mattia “Ragno” Ragnoli, Giuseppe “Beppe” Barbieri, Nicola “Tella” Tellaroli, Tiziano “Tizi” Gheza.
In basso da sinistra: Paolo “Mister” Ragnoli, Matteo “Boris” Moratti, Nicola “Naldo” Naldini, Roberto “Penna” Penocchio, Luca “Binu” Benedetti, Nicola “Uovo” Tovo”, Fabio “Tinz” Tinti.
Una realtà consolidata sul territorio che da oltre vent’anni prosegue con la stessa passione degli esordi. La storia dell’Uso Ponte San Marco, formazione del girone C di serie A Open, inizia nel 2001 quando un gruppo di ventenni, dopo la trafila delle giovanili a 11, decise di formare una nuova squadra a 7 senza allontanarsi da Calcinato. A riavvolgere il nastro è il presidente Silvano Verzini, figura iconica del calcio locale, scelto allora proprio da quei giovani come guida per la loro nuova avventura.
Come nacque l’USO Ponte San Marco?
“Alcuni ragazzi della stessa età, nati tra il 1979 e il 1981, dopo gli anni della scuola e delle giovanili si riunirono per formare qualcosa che nella nostra frazione non c’era. Mi interpellarono per diventare il loro dirigente responsabile: io li conoscevo perché li avevo già avuti nell’US Calcinato, erano tutti bravi ragazzi e non avevo dubbi fosse una buona idea per il paese”.
Da allora, una vita al CSI con la stessa maglia.
“Accettai con piacere la loro proposta. Chiesi al parroco la disponibilità e anche lui fu molto felice di metterci a disposizione campo, spogliatoi e palestra dell’oratorio. E oggi siamo ancora qui”.
Chi, oltre a te, fa ancora parte del gruppo di quei primi fondatori?
“Oggi c’è ancora il dirigente Giuseppe Barbieri e il mister Andrea Nava, mentre l’attuale capitano Nicola Spillare e Nicola Tovo sono gli unici ancora in campo. Chi formò la squadra andò avanti per molti anni; poi, per garantire ricambio generazionale, inserimmo una squadra under 15 e i giovani man mano entrarono in prima squadra”.
Quali sono i ricordi più belli di questi anni?
“Sul campo direi il campionato d’Eccellenza vinto nel 2011/12, così come la vittoria in Coppa Leonessa la scorsa stagione: soddisfazione inaspettata ma proprio per questo bellissima. A livello umano, invece, il rapporto che ho avuto con i ragazzi, specialmente quelli della “prima generazione”. Li sento ancora anche se non giocano più”.
Come sta andando la stagione in corso?
“Alti e bassi, il livello è molto alto e alterniamo prove discrete ad altre meno. Ma l’impegno è sempre costante e il gruppo è unito. Grazie ai nostri fari, il capitano Spillare e l’eterno bomber Portesi, possiamo risalire”.
Qual è il segreto per andare avanti così a lungo?
“Nel nostro gruppo si respira un clima d’amicizia e anche fuori dal campo troviamo il tempo per una pizza e per stare un po’ assieme. Per quanto riguarda me, sono vicino ai 76 anni di cui più di 30 dedicati al calcio della mia Calcinato. Mi è sempre piaciuto il calcio provinciale e la voglia è ancora tanta. Oggi sono orgoglioso di essere diventato anche presidente dell’USO Ponte San Marco, la frazione dove vivo. Stare in mezzo ai ragazzi ti sprona a far bene e mantiene giovani nello spirito”.