La prima volta del Ponte San Marco. Tripudio ai rigori dopo l'1-1 col San Giorgio Cellatica

“Se non avessi segnato quel rigore mi avrebbero ammazzato”. Capitan Spillare sorride e tira un sospiro di sollievo. Il Ponte San Marco conquista la sua prima Coppa Leonessa Open dagli undici metri dopo l’1-1 dei tempi regolamentari contro San Giorgio Cellatica.

Una gara equilibrata e combattuta su ogni pallone quella che è andata in scena a Marcheno, rimasta a reti inviolate fino a una manciata di minuti dal triplice fischio. Nel primo tempo poche emozioni e segnature solo sfiorate per questione di centimetri, quelli che penalizzano Gambardini da una parte e Plebani dall’altra. Il numero 14 del San Giorgio Cellatica scheggia la traversa con un colpo di testa e colpisce la base del palo su punizione; il numero 9 del Ponte San Marco colpisce la parte alta del montante con un gran tiro dalla distanza.

Nella ripresa il copione della gara non cambia. Entrambe le squadre cercano verticalità e profondità per trovare la via del gol, ma senza successo. I tentativi di Gambardini e Spagna da una parte, Quacquarelli dall’altra non sortiscono gli effetti sperati. Le difese prevalgono sugli attacchi e serve una magia per inclinare la bilancia del match. La sfodera Noci, che s’inventa un gol strepitoso con controllo perfetto e palombella deliziosa. Il San Giorgio Cellatica risponde mettendo in atto un autentico forcing, che si concretizza a pochi secondi dalla fine con la punizione fulminea di Gambardini.

L’ultimo sussulto è in pieno recupero, quando la botta di Plebani costringe Raffelli ad una grande parata. Si va ai rigori, dove il Ponte San Marco è impeccabile. Decisivo il portiere Vezzoli, che ipnotizza Montini e offre a Spillare il match point, che il numero 10 non spreca. “Un trofeo è sempre un trofeo, al di là delle categorie. Ottenerlo con un gruppo cresciuto negli anni è davvero bello – racconta il capitano dopo aver alzato al cielo la Coppa Leonessa -. Oggi abbiamo raccolto ciò che abbiamo seminato. Siamo una squadra salda e solida, speriamo che la storia del Ponte San Marco prosegua a lungo. I nuovi innesti si sono integrati bene, il futuro sono loro. Il rigore? Un po’ di bravura e un po’ di fortuna. Speriamo di rivivere serate così. Ora riposo e riflessioni sul futuro. Se c’è la voglia di prendere la borsa e andare al campo significa che si può andare avanti”.

Mister Andrea Nava analizza così la finale. “Il San Giorgio Cellatica è una grandissima squadra, tosta da affrontare. Se dovessimo giocare dieci volte contro di loro probabilmente nove volte la perderemmo. Oggi ci siamo difesi bene, abbiamo trovato il gol su una bella giocata ma non siamo riusciti ad evitare i rigori. Siamo contentissimi. Spillare? È immenso, gioca nel Ponte San Marco da vent’anni, spero che rimanga ancora. Lo stesso discorso vale per Portesi, che ha 48 anni ma non molla e ha una grinta invidiabile. Avevamo vinto un campionato Open nel 2019, riusciamo da sette anni a mantenere la Serie A. Ci mancava un titolo”. 

PONTE SAN MARCO – SAN GIORGIO CELLATICA 1-1 (5-3 d.c.r)
(Noci, Gambardini)

PONTE SAN MARCO: 0 Vezzoli, 1 Vaccari, 4 Riccardo Locatelli, 5 Tovo, 6 Portesi, 8 Ugas, 9 Plebani, 10 Beretta, 11 Quacquarelli, 13 Davide Locatelli, 14 Spillare, 17 Scalvini, 18 Noci, 21 Chiesa. All. Nava.
SAN GIORGIO CELLATICA: 4 Duina, 5 Ceresoli, 6 Cingia, 7 Baldussi, 8 Montini, 9 Marelli, 11 Spagna, 14 Gambardini, 15 Chiodelli, 19 Lupi, 21 Raffelli, 22 Frassine, 26 Castrezzati, 96 Ghidini. All. Bontempi.

condividi