Lo ammettiamo, anche per noi c’è voluta un’intera stagione prima di accorgerci dell’errore. Ed è proprio da un refuso che nasce la storia di una squadra nata soltanto la scorsa estate e approdata al primo colpo in massima serie. Loro sono i Rigugio di Rovato, secondi classificati nel girone F di serie B, e ci perdoneranno se fino ad un mese li abbiamo chiamati “Rifugio”: a raccontarci la loro storia è Daniel Buffoli, uno dei fondatori.
Partiamo dunque da questa curiosità legata al vostro nome.
<<Questa strana denominazione nacque una decina d’anni fa da un gruppo WhatsApp che il nostro attuale capitano Gavazzeni formò per un’escursione in montagna tra amici, molti dei quali fanno parte della rosa attuale. Anziché “Rifugio“, scrisse appunto “Rigugio“: da allora quello è il nostro gruppo virtuale>>.
Com’è nata invece la squadra?
<<È nata nel 2024 dopo qualche partitella estiva tra amici. Siamo tutti ragazzi tra i 30 e i 40 anni che han sempre giocato, alcuni in alte categorie ed altri meno. Ho pensato di formarla perchè dopo 4/5 anni di inattività ho percepito la voglia di tornare in campo>>.
E com’è stato indossare nuovamente gli scarpini?
<<Più dura di quanto pensassi per vari motivi. Abbiamo dovuto fare i conti con una dura realtà: quella di non allenarsi, di essere inseriti in un girone con trasferte lontane nella Bassa, e soprattutto di un livello notevolmente alzato rispetto ad anni fa. Oggi i ragazzi prediligono giocare a 7 invece che impegnarsi a 11, magari in Terza o Seconda Categoria. Ultimo, non per importanza, la carta d’identità: l’età media delle squadre affrontate è di almeno 10-15 anni inferiore alla nostra>>.
Tuttavia… Avete trovato alla svelta la quadra.
<<Le vittorie sono state la conseguenza di un gruppo che è coeso e si diverte. Se a questo si aggiungono giocatori di qualità che danno l’esempio, con l’impegno e il sacrificio si possono ottenere risultati grandiosi>>.
Nella vostra rosa c’è appunto qualcuno che ha militato tra i professionisti…
<<Davide Giorgino, ex serie A negli anni 2000 col Lecce di Delio Rossi, a fianco dei bresciani Cassetti e Pinardi e di bomber Vucinic. Nella sua carriera c’è poi tutta la risalita del Parma Calcio, dalla D alla B. L’abbiamo conosciuto seguendo da vicino in D l’allora Franciacorta, oggi Pro Palazzolo, e da allora siamo rimasti in contatto; una volta abbandonato il calcio a 11, si è unito a noi. Oltre a lui, ci terrei a nominare altri cardini della nostra squadra: il già citato capitan Gavazzeni, il portiere Gandossi, ex Pedrocca, e il nostro bomber Franceschini>>.
Raccontaci anche qualcosa della tua carriera, dai primi calci ad oggi.
<<Sono cresciuto tra Rovato e Coccaglio, ero un esterno di centrocampo. Poi ,10 anni fa, creai una società di Terza Categoria: si chiamava “Retroscena Franciacorta” prendendo spunto del nome del locale rovatese di proprietà di amici, alcuni dei quali anche giocatori della stessa squadra. Perdemmo la finale play-off a Villa Carcina, l’anno dopo assorbimmo l’AC Erbusco e continuammo in Seconda perdendo altre due finali. Dopo quattro anni alcuni amici appesero le scarpe al chiodo, il gruppo si sciolse ed il comune di Erbusco preferì formare una polisportiva. L’ultima tappa, ma da dirigenti, fu cinque anni fa ad Adro quando fondammo il Franciacorta di Serie D. Dopo tre salvezze conquistate le risorse economiche vennero meno e lasciammo l’incarico>>.
Concludiamo con il Rigugio. Quali sono gli obiettivi futuri?
<<Proseguire nel percorso di crescita. La squadra ha acquisito sicurezza nei propri mezzi partita dopo partita; ora il livello si alzerà, abbiamo il giusto entusiasmo per fare un ulteriore step. Ci stiamo muovendo per cogliere tutte le opportunità e rinforzare al meglio una rosa già competitiva: abbiamo nel mirino un altro ex professionista, ma ad ora non siamo sicuri che smetta di giocare a 11>>.