Pur conservando lo spirito oratoriale e inclusivo, negli ultimi anni i campionati del CSI Brescia sono cresciuti sotto ogni punto di vista e le società si sono adeguate per restare al passo: staff qualificati, ritiri estivi, strutture all’avanguardia e grande attenzione ai canali social. Una realtà in continua evoluzione, capace di attrarre un pubblico numeroso sulle gradinate delle parrocchie locali. Non stupisce quindi che sugli spalti facciano capolino anche piccole tifoserie organizzate, nate dalla passione comune per il calcio, dall’amicizia che li lega a qualche giocatore o semplicemente al senso di appartenenza al luogo d’origine. A maggior ragione, se si tratta di comuni rimasti privi di una società di calcio a 11 come nel caso di Acquafredda dove gli “Amatori” sono la squadra in cui si identifica un paese e al loro fianco gli “Ultras” si fanno sentire con cori, striscioni, bandiere e fumogeni.
<<Siamo una dozzina di amici di età compresa tra i 12 e i 16 anni, tutti appassionati di calcio – racconta Federico -. Da sempre trascorriamo i pomeriggi all’oratorio a tirare calci ad un pallone. È proprio lì che è nata l’idea di recarci un giovedì al “Prestini” per seguire gli Amatori, squadra neopromossa in A ma che si sta facendo valere>>.
E fin da subito è stato amore a prima vista: il gruppo è rapidamente cresciuto fino a formare una vera e propria curva di casa pronta a incitare i propri beniamini.
<<Ci siamo trovati in 3-4 elementi per vedere la partita e i pomeriggi successivi non s’è parlato d’altro che della voglia di vincere dei giocatori, delle azioni salienti, dei falli non dati o inesistenti – prosegue Tommaso -; abbiamo incuriosito e fatto appassionare sempre più ragazzi fino alla decisione di unirsi per seguire la squadra. Abbiamo ricevuto alcune maglie dalla società, è nato lo slogan “io tifo Acquafredda” e anche lo striscione “forza Amatori” fatto con un lenzuolo e due vecchie canne da pesca dei nostri genitori. E ovviamente, abbiamo iniziato a scrivere i primi cori>>.
L’ottimo rendimento della squadra di mister Ravenoldi ha contribuito ad aumentare l’entusiasmo dei giovani tifosi che nel frattempo hanno organizzato collette per comprare una bandiera a scacchi gialli e rossi (i colori sociali acquafreddesi), un tamburo e dei fumogeni. Tra un coro e l’altro, ecco spuntare una chicca: l’inno della squadra.
<<Al Prestini ci portiamo una cassa (purtroppo si è rotta durante l’ultima partita) e facciamo partire le note dell’inno ufficiale dell’Acquafredda, fatto dai giocatori con l’intelligenza artificiale. A detta della squadra il nostro apporto è molto importante e nelle trasferte più lontane, quelle in cui non possiamo essere presenti, si sente la mancanza del calore del tifo. Vogliamo continuare a crescere, fare un nuovo striscione, delle sciarpe, farci conoscere dal paese: anche per questo motivo è nata la pagina instagram chiamata @ultras_amatori_acquafredda>>.
Un legame stretto con i componenti della rosa e un piccolo sogno nel cassetto.
<<Oggi molti di noi giocano nelle giovanili di altri paesi ma un domani ci piacerebbe vestire la maglia dell’Acquafredda. Reperire ragazzi per formare una squadra di Juniores o Top Junior non sarebbe semplice in un paese così piccolo, però anche un torneo con in panchina proprio mister Ravenoldi a guidarci sarebbe fantastico>>.
Gli Ultras Amatori Acquafredda: Federico, Tommaso, Matteo, Michele, Mattia, Giorgio, Bryan, Davide, Federico, Giorgio, Pietro Pio, Gabriele.